Come scegliere delle scarpe di sicurezza

Le scarpe di sicurezza, dette anche calzature antinfortunistiche, consentono di lavorare in condizioni di sicurezza senza rinunciare al comfort. Oggi la maggior parte degli ambienti di lavoro esige un’attenzione particolare in fatto di sicurezza e le aziende si trovano con frequenza crescente a dover rispettare un numero sempre maggiore di norme che impongono l’uso di queste scarpe.

Questa guida ha come scopo di aiutarvi a scegliere le scarpe di sicurezza più adatte alle vostre esigenze. Qui sotto troverete una descrizione dettagliata dei criteri di scelta da tenere in considerazione a seconda del luogo di lavoro e dell’attività lavorativa.

Scarpe di sicurezza: consultare i prodotti

  • Scarpe di sicurezza: quali scegliere?

    Scarpe di sicurezza della marca PFANNER S3

    Per scegliere un paio di calzature di sicurezza, è necessario prendere in considerazione un certo numero di criteri, e non solo quelli inerenti alla sicurezza personale, come la classe di protezione e le protezioni aggiuntive, ma anche quelli relativi all’estetica e al comfort, come i materiali in cui le scarpe sono realizzate e la loro forma.

    Chi lavora in Europa, inoltre, per prima cosa dovrà accertarsi che sulle scarpe sia presente la marcatura di conformità CE. All’acquisto dovremo verificare anche che le scarpe che ci accingiamo a comprare rispondano perfettamente alle norme di sicurezza che tutelano contro i rischi inerenti all’attività lavorativa in questione. A questo proposito, la norma EN ISO 20345:2011 definisce le caratteristiche tecniche delle calzature antinfortunistiche in funzione del tipo di protezione che offrono.

    Attenzione: non bisogna confondere calzature di sicurezza, calzature di protezione e calzature da lavoro. Al momento di scegliere il prodotto più adatto alle proprie esigenze, sarà opportuno tenere in considerazione le differenze che esistono tra questi tipi di calzature, differenze legate principalmente alla presenza o all’assenza di un puntale di protezione. Più precisamente, la scelta andrà fatta tra:

    • scarpe di sicurezza EN ISO 345, dotate di puntale di protezione resistente a un urto di 200 joules;
    • scarpe di sicurezza EN ISO 346, dotate di puntale di protezione resistente a un urto di 100 joules;
    • scarpe di sicurezza EN ISO 347, sprovviste di puntale di protezione.

    Principali criteri di scelta:

    • materiale
    • tipo di protezione
    • norme
    • comfort
  • Perché portare delle calzature di sicurezza?

    Scarpe di sicurezza antiperforazione della marca Jalas

    Le ferite ai piedi rappresentano circa il 7% delle lesioni riportate dai lavoratori vittime di infortuni sul lavoro.

    Il datore di lavoro ha l’obbligo legale di fornire le calzature di sicurezza ai suoi dipendenti e si assumerà anche la responsabilità della manutenzione delle calzature stesse. Inoltre, provvederà alla loro sostituzione ogni qualvolta ciò si avveri necessario. I dipendenti, dal canto loro, sono tenuti a portare calzature antinfortunistiche quando lavorano in zone a rischio. L’ispettorato del lavoro vigila sull’applicazione della normativa in vigore e ha l’autorità di infliggere sanzioni ai datori di lavoro che non mettano a disposizione di ognuno dei loro dipendenti le scarpe adeguate.

    La funzione principale delle calzature di sicurezza è, come dicevamo, quella di proteggere i piedi dei lavoratori che le calzano. Per quanto riguarda le calzature antinfortunistiche con marcatura ESD, esse permettono anche di proteggere i componenti elettrici da eventuali scariche elettrostatiche. Alla luce di quanto sopra è dunque indispensabile consultare il Codice del lavoro del vostro Paese: nella maggior parte dei casi la legge prevede infatti l’uso di calzature antinfortunistiche negli ambienti ove esistano rischi per l’incolumità dei lavoratori.

  • Calzature di sicurezza: quali scegliere?

    La scelta delle calzature di sicurezza dipende principalmente dal livello di protezione richiesto, ma sulla scelta incidono anche altri criteri, come il comfort, l’estetica e il prezzo.

    Tutte le calzature ad uso professionale che rispondono alla norma EN ISO 20345:2011 sono dotate di un puntale antischiacciamento in grado di resistere a un impatto di 200 joules. Le calzature di sicurezza devono inoltre presentare una suola antiscivolo e resistente agli idrocarburi, soprattutto qualora il lavoratore debba usarle in ambito industriale su suoli lisci e unti. A seconda dei casi, inoltre, sarà opportuno verificare che le suole abbiano ottenuto la o le apposite certificazioni e che siano quindi antiperforazione, soprattutto qualora si debba intervenire in officine meccaniche;  antistatiche, in particolar modo per coloro che lavorano in ambienti a rischio di scariche elettrostatiche; e/o ignifughe, per esempio nel caso dei lavoratori che realizzano saldature.

    Per evitare l’usura prematura, le calzature antinfortunistiche devono presentare anche una buona resistenza all’abrasione. Dopo aver determinato quali tipi di protezione siano necessari, uno dei primi criteri per scegliere calzature il più possibile comode sarà quello di stabilire se i lavoratori potranno portare scarpe basse o se è invece preferibile che calzino scarpe alte, ossia a stivaletto. Fatto ciò, potremo spostare la nostra attenzione sul materiale delle calzature, e scegliere quindi tra cuoio, tela e materiali polimerici. Questi ultimi saranno da preferirsi qualora si debba garantire l’impermeabilità delle calzature. Il materiale, inoltre, incide spesso sul peso delle scarpe antinfortunistiche e quindi sul comfort: più il materiale scelto è leggero, più le scarpe saranno comode.

    Dal punto di vista del comfort, un altro elemento da tenere in considerazione è il materiale del puntale di protezione. Per finire, ricordiamo che, in linea generale, scarpe e stivali di sicurezza calzano “grandi”. Nonostante questo, sarà opportuno evitare calzature di un numero inferiore a quello abituale perché i fabbricanti, in fase di produzione e al fine di migliorare il comfort, tengono in considerazione il fatto che i lavoratori indosseranno calze spesse, se non vere e proprie calze antinfortunistiche.

    Principali tipi di protezione nelle calzature di sicurezza:

    • resistenza alla perforazione (calzature antiperforazione)
    • resistenza all’abrasione (calzature antiabrasive)
    • resistenza allo scivolamento (calzature antiscivolo)
    • resistenza elettrica (calzature antistatiche)
    • resistenza al fuoco (calzature ignifughe)
  • Quali sono le norme applicabili alle scarpe di sicurezza, di protezione e da lavoro?

    Esempio di scarpe di sicurezza S3 della marca Lotto Works

    Le scarpe di sicurezza devono rispettare i requisiti previsti dalla norma EN ISO 20345:

    • resistenza allo schiacciamento della punta di 200 joules;
    • suole antiscivolo per ambienti industriali ove esistano suoli lisci e unti (norma francese XPS 73012);
    • parte posteriore chiusa.

    La norma EN ISO 20345, a sua volta, prevede diverse categorie di protezione, ciascuna contraddistinta da una o più lettere.

    • A: calzatura antistatica
    • Fo: suola resistente agli idrocarburi
    • E: tallone ad assorbimento di energia
    • P: suola resistente alla perforazione
    • Wru: tomaia resistente alla penetrazione e all’assorbimento d’acqua
    • Wr: calzatura resistente all’acqua

    Le scarpe di sicurezza classificate in base alla norma EN ISO 20345

    Tipi di protezione previsti dalla norma EN ISO 20345 A Fo E P Wru Wr
    SB
    SBP X
    S1 X X X
    S1P X X X X
    S2 X X X X
    S3 X X X X X
    S4 (S2 + materiali polimerici) X X X X X
    S5 (S3 + materiali polimerici) X X X X X X

    I seguenti tipi di protezione non rientrano nella classificazione di cui sopra, ma sono anch’essi definiti dalla norma EN ISO 20345:

    • Hro: suola resistente al calore per contatto
    • Hi: suola con isolamento dal calore
    • Ci: suola con isolamento dal freddo
    • C: suola con resistenza elettrica inferiore a 100 kW
    • CR: suola resistente al taglio
    • ESD: calzatura elettrostatica dissipativa (norma EN ISO 61340-4-3:2001)
    • SRA: suola antiscivolo per suoli piastrellati
    • SRB: suola antiscivolo per suoli in metallo
    • SRC: suola antiscivolo per suoli piastrellati e in metallo

    Se non esiste il rischio che oggetti pesanti cadano sui piedi del lavoratore, sarà possibile optare per un paio di semplici calzature da lavoro, le quali, pur offrendo una protezione simile (tranne che per la parte anteriore del piede), sono più comode e meno care rispetto alle scarpe di sicurezza.

    Le scarpe da lavoro secondo la norma EN ISO 20347

    Scarpe di protezione (EN ISO 20347) 1 2 3 4 5 Protezione corrispondente
    Stivali di protezione X X
    Calzatura chiusa posteriormente X X X X X
    Suola resistente agli idrocarburi X X X X X Fo
    Resistenza elettrica (calzatura antistatica) X X X X X A
    Tacco ad assorbimento di urti e di energia X X X X X E
    Tomaia idrorepellente, resistente alla penetrazione e all’assorbimento d’acqua X X Wru
    Suola antiperforazione e tassellata X X P
    Resistenza elettrica inferiore a 100 kW C

    Le scarpe di protezione possono rispondere anche alla norma EN ISO 20346 qualora siano dotate di puntale protettivo resistente a urti di 100 jules.

  • Che tipo di scarpe scegliere in funzione dell'ambiente di lavoro?

    Principali ambiti di utilizzo delle scarpe di sicurezza

    Le scarpe di sicurezza sono obbligatorie in tutti i settori di attività in cui esiste il rischio di riportare delle ferite ai piedi. La persona che si appresti ad acquistare un paio di calzature di sicurezza dovrà sceglierne il tipo adatto al proprio ambiente di lavoro.

    • Nel caso delle attività lavorative che si svolgono sia in interno che in esterno, ad esempio nel caso dei cantieri e delle miniere, è opportuno orientarsi verso scarpe di tipo S3, o eventualmente S5 se il luogo di lavoro è soggetto a inondazione.
    • Nell’industria agroalimentare, in linea generale, il lavoro viene svolto in interno e in ambiente secco. Di conseguenza, e qualora esista il rischio di perforazione della suola, è possibile orientarsi verso scarpe di sicurezza di tipo S1 o S2. In base al tipo di pavimentazione, invece, sarà possibile scegliere tra suola antiscivolo di tipo SRA e SRB oppure scegliere una suola isolata termicamente sia contro il freddo che contro il caldo.
    • Anche in alcuni laboratori, soprattutto nell’ambito dell’industria chimica, sarà opportuno che i lavoratori calzino scarpe di sicurezza, ad esempio per prevenire i rischi legati all’uso di determinati prodotti. In questo caso, e qualora vi sia il rischio di schizzi, la scelta verterà tra calzature di tipo S1 o S2.
    • Nelle officine le calzature di sicurezza di tipo S1 o S1P garantiscono la protezione necessaria. Il tipo di protezione, tuttavia, dovrà essere valutato anche in funzione di eventuali rischi specifici.
    • Anche le calzature che trovano impiego nell’industria auotomotive devono rispondere a requisiti specifici e proteggere contro rischi particolari, come ad esempi quelli in cui incorrono i lavoratori che effettuano saldature. In questo caso, ad esempio, potrete orientarvi verso calzature di tipo S1 che rispondano anche ai requisiti Hro.
    • cantieri e miniere
    • industria agroalimentare
    • laboratori
    • industria automotive
  • Qual è il prezzo medio di mercato?

    All’interno di una medesima classe di protezione, un paio di calzature potrà costare anche dieci volte il prezzo del modello più economico. Tale divario dipende principalmente dai materiali di fabbricazione. In maniera generale, possiamo dire che le calzature più economiche spesso garantiscono solo le condizioni di sicurezza imposte dalla classe di protezione a cui appartengono, laddove quelle dal prezzo più elevato, oltre a rispondere a tali requisiti di sicurezza, offrono maggiore comfort e un’estetica migliore.

    Tipo di scarpe Protezioni complementari Prezzo minimo di mercato (IVA inclusa)
    EN ISO 20345 S1 30 €
    EN ISO 20345 S1 ESD 60 €
    EN ISO 20345 S1 Hro 80 €
    EN ISO 20345 S1P 30 €
    EN ISO 20345 S1P ESD 50 €
    EN ISO 20345 S1P Hro 70 €
    EN ISO 20345 S1P SRC ESD 70 €
    EN ISO 20345 S2 30 €
    EN ISO 20345 S2 ESD 60 €
    EN ISO 20345 S3 20 €
    EN ISO 20345 S3 Hi 25 €
    EN ISO 20345 S3 ESD 50 €
    EN ISO 20345 S4 30 €
    EN ISO 20345 S5 15 €
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