Come scegliere una pressa piegatrice

La pressa piegatrice è una macchina utensile utilizzata per piegare pezzi metallici e lamiere di uno spessore non superiore a 20 mm. È composta da due elementi principali: una matrice a V o a U,  a seconda della forma di piegatura desiderata, e da un punzone. Il pezzo da piegare viene posto sullo stampo e pressato dal punzone, il quale piega la lamiera fino che questa abbia raggiunto l’angolo desiderato

Le presse piegatrici sono utilizzate nella costruzione di caldaie e in molti settori come l’automotive e l’aeronautica.

Presse piegatrici: accedi ai prodotti

  • Pressa piegatrice: quale scegliere?

    Per scegliere una pressa piegatrice è necessario tenere in considerazion, per prima cosa, il metallo (acciaio inossidabile, dolce, ecc.) in cui è realizzato il pezzo o la lastra che la macchina dovrà piegare, nonché lo spessore dei medesimi.

    Tra gli altri fattori da valutare, i più importanti sono:

    • la resistenza alla trazione del materiale;
    • la lunghezza del pezzo;
    • la lunghezza di piegatura della pressa, nota anche come lunghezza di flessione;
    • la larghezza dell’apertura della matrice;
    • il raggio interno delle parti della macchina.

    Per finire, il tonnellaggio necessario per realizzare l’operazione di piegatura è un altro criterio di scelta fondamentale.

    Con il termine tonnellaggio si intende la forza di flessione della pressa piegatrice. In altre parole, il tonnellaggio indica la quantità di pressione che il punzone è in grado di esercitare durante l’operazione. Più precisamente:

    • un alto tonnellaggio permette di piegare metalli duri e lastre più spesse;
    • un tonnellaggio basso è più adatto per piegare metalli teneri e/o a lastre sottili.

    Attenzione: un tonnellaggio troppo basso o troppo alto può danneggiare il pezzo o la pressa piegatrice stessa. Per evitare che ciò accada, il tonnellaggio delle presse piegatrici è generalmente indicato nei relativi manuali tecnici e data sheet.

  • Presse piegatrici: quale tecnologia scegliere?

    Pressa piegatrice idraulica della marca AMADA

    Dal punto di vista tecnologico, le presse piegatrici si dividono in presse piegatrici idrauliche, elettriche e in aria.

    Pressa piegatrice idraulica

    • Il punzone si muove grazie ad un sistema di cilindri idraulici.
    • Raggiunge elevate capacità di piegatura (lunghezza di piegatura fino a 8 m, tonnellaggio fino a 1.200 tonnellate).
    • Funziona in maniera continuativa, ossia non solo durante l’operazione di piegatura, e genera di conseguenza un maggiore consumo di energia.
    • Richiede una manutenzione estesa e regolare.
    • È più potente di una pressa piegatrice elettrica.
    • È più economica.
    • È adatta per realizzare operazioni di piegatura semplici.

    Pressa piegatrice elettrica della marca Euromac

    Pressa piegatrice elettrica

    • Il punzone si muove grazie a dei servomotori.
    • Garantisce una maggiore capacità produttiva.
    • Consuma energia solo durante l’operazione di piegatura grazie ai servomotori.
    • Richiede poca manutenzione.
    • Offre maggiore flessibilità in termini di applicazioni.
    • Ha un costo d’acquisto maggiore rispetto all pressa idraulica, ma costi di esercizio inferiori.

    Pressa piegatrice ibrida della marca SafanDarley ibrida

    Pressa piegatrice ibrida

    • È una pressa piegatrice idraulica dotata di motori elettrici.
    • La presenza di motori elettrici fa sì che l’impianto idraulico sia sottoposto a uno sforzo minore.
    • Combina i vantaggi delle presse piegatrici elettriche e idrauliche.
  • Quale configurazione scegliere?

    Le presse piegatrici possono essere suddivise in categorie anche sulla base della loro configurazione. In particolare, citiamo le presse piegatrici in tandem e le presse piegatrici robotizzate.

    Pressa piegatrice tandem della marca  LVD

    Pressa piegatrice in tandem

    • È una combinazione di 2 presse piegatrici, allineate meccanicamente, che possono essere sincronizzate tra loro.
    • Questo tipo di pressa è adatto alla piegatura di pezzi lunghi e spessi.
    • Per i pezzi di lunghezza superiore a 14 metri è possibile ricorrere alle presse piegatrici in configurazione tridem.

    Pressa piegatrice robotizzata della marca AMADA

    Pressa piegatrice robotizzata

    • Sempre più presse piegatrici integrano dei robot per formare delle cellule di piegatura automatica.
    • Grazie a questo sistema robotizzato integrato, la macchina è in grado di scegliere la giusta curvatura in funzione dei pezzi da produrre e del volume di produzione, senza l’intervento dell’operatore.
    • Questa tecnologia offre quindi significativi aumenti di produttività.
  • Che tipo di piegatura scegliere?

    Esistono 2 tipi di piegatura: la piegatura in aria e la coniatura, detta anche piegatura a fondo matrice.

    In quale caso scegliere la piegatura in aria?

    Nella piegatura in aria l’estremità del punzone e i due bordi della V della matrice permettono di piegare la lamiera. Questo tipo di piegatura, tuttavia, genera un effetto di ritorno elastico: poiché la forza di flessione applicata è inferiore, quando il punzone viene sollevato si verifica un parziale ritorno della lamiera alla sua posizione originale. Per ovviare a questo problema è dunque necessario regolare l’angolo di flessione tenendo conto dell’effetto di ritorno del metallo. Per realizzare una piegatura finale a 90°, ad esempio, il punzone dovrà scendere fino a che la lamiera non abbia raggiunto un angolo di 85°.

    Altri elementi da tenere considerazione per calcolare l’effetto di ritorno sono lo spessore della lamirera, la lunghezza di piegatura e la larghezza di apertura della matrice.

    La piegatura in aria è usata soprattutto nel settore della lamiera perché è adatta a macchine con capacità ridotte, a differenza della coniatura, che richiede più forza.

    In quale caso scegliere la coniatura, o piegatura a fondo matrice?

    Nella coniatura, o piegatura a fondo matrice, il punzone curva la lamiera con una forza da 3 a 5 volte superiore rispetto alla forza esercitata durante la piegatura ad aria. Questa tecnica di piegatura, a seconda dei casi, riduce o evita completamente l’effetto di ritorno elastico. Il processo inizia con una piegatura ad aria e prosegue con una forgiatura a freddo eseguita sul fondo della matrice.

    Questo metodo offre un’elevata precisione di piegatura ed è adatto per lamiere di spessore superiore a 2 mm.

    Pressa piegatrice elettrica della marca LVD

  • Quali sono gli altri criteri di scelta di una pressa piegatrice?

    Gli altri elementi e fattori da prendere in considerazione nella scelta di una pressa piegatrice sono il fermo posteriore, il sistema di controllo dell’angolo, gli utensili e la sicurezza dell’operatore.

    • Fermo posteriore
      • È un fermo regolabile che arresta il pezzo da piegare centrando la linea di piegatura sull’apertura a V della matrice.
      • Permette di centrare la piegatrua sull’apertura a V della matrice e di posizionare correttamente il pezzo.
    • Sistema di controllo dell’angolo
      • Compensa eventuali imprecisioni nella piegatura.
      • Attenzione: su certi pezzi, ad esempi sui pezzi di dimensioni ridotte o che presentano angoli negativi, l’efficacia di questi dispositivi di controllo è limitata.
    • Utensili
      • Il bloccaggio idraulico permette di cambiare utensile in tempi più brevi.
      • La lunghezza di bloccaggio incide sulla precisione dell’utensile.
      • La pressione massima dovrà essere rispettata per evitare di danneggiare l’utensile.
    • Sicurezza dell’operatore
      • Per cambiare gli utensili è di primordiale importanza arrestare il motore della pressa o portare il motore al minimo.
      • L’operatore non deve mai mettere le mani sul piano di lavoro dell’utensile e dovrà indossare indumenti piuttosto aderenti.
      • Gli operatori non devono mai lavorare dietro la macchina.
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