Microscopio ottico Carl Zeiss Microscopy
I microscopi si dividono in due categorie principali: i microscopi ottici e i microscopi elettronici.
La differenza principale tra microscopi ottici ed elettronici risiede nella sorgente adoperata per illuminare il campione da osservare, chiamato anche preparato. Dal sistema adoperato per indagare il campione dipende a sua volta la qualità dell’immagine (ingrandimento, colore oppure bianco e nero).
Nei microscopi ottici il preparato, posto su un vetrino, viene attraversato da raggi luminosi:
- La risoluzione è dell’ordine di 200 nanometri e permette, ad esempio, di osservare una cellula, ma non dettagli di dimensioni inferiori.
Nel caso dei microscopi elettronici, invece, il preparato viene attraversata da un fascio di elettroni:
- L’ingrandimento è maggiore, ma l’immagine fornita è in bianco e nero.
- I colori, tuttavia, possono essere aggiunti digitalmente in un secondo tempo.
Microscopio elettronico Jonel
I microscopi elettronici, a loro volta, si suddividono in microscopi a scansione e a trasmissione.
- Microscopio a scansione (MEB) :
- Emette elettroni che scansionano la superficie del preparato.
- La risoluzione, molto elevata, va da 0,4 a 20 nanometri.
- L’immagine appare in rilievo, il che permette di studiare la struttura e la forma del campione.
- Il microscopio a scansione viene utilizzato principalmente negli istituti di ricerca biologica dove serve a determinare la forma di cellule ed organi.
- Può costare tra i 150.000 e un milione di euro.
- Microscopio a trasmissione (MET) :
- Emette elettroni che passano attraverso il preparato.
- Permette di ottenere un’immagina che rappresenta il campione in maniera estremamente dettagliata.
- Viene utilizzato in biologia cellulare perché è l’unico modo per ottenere immagini accurate dell’interno di una cellula.