Come scegliere delle viti

Le viti sono elementi di fissaggio meccanici grazie ai quali è possibile creare giunzioni meccaniche rimovibili. Occorre distinguere tra viti di fissaggio, di cui parleremo in questa guida, e viti di traslazione, che sono uno dei componenti delle viti a ricircolo di sfere (elemento di trasmissione meccanica) e che non verranno trattate in questa sede.

Viti: vedi i prodotti

  • Viti: quali scegliere?

    Il primo criterio che guiderà la vostra scelta sarà il materiale del pezzo da avvitare. Sul mercato sono disponibili molti tipi di viti, che vengono classificati in base al materiale a cui sono destinati. Sul mercato troviamo quindi viti per calcestruzzo, legno, PVC, cartongesso, ecc. Ogni tipo di viti ha caratteristiche specifiche che lo rendono particolarmente adatta a quel determinato materiale.

    Il passo successivo è quello di scegliere lunghezza e diametro delle viti. Si tratta di due caratteristiche di estrema importanza, in quanto determinano la resistenza della vite e, in generale, l’idoneità o no della stessa all’uso previsto.

    Prima di effettuare l’acquisto, verificate di disporre di un cacciavite o di una punta per avvitatrice compatibile con la testa delle viti che desiderate acquistare, soprattutto se ha una forma e/o scanalature poco comuni.

    Un altro aspetto da tenere in considerazione è la filettatura della vite, che può essere completa o parziale a seconda che, rispettivamente, occupi l’intero corpo della vite o solo una parte.

    Anche il materiale della vite è un criterio di scelta da non trascurare. Andrà scelto, in particolare, in base alle condizioni ambientali (ambiente caldo o freddo, secco o umido) in cui la vite verrà a trovarsi una volta installata.

  • Quali sono i principali tipi di viti?

    Esistono diversi tipi di viti. La scelta dipenderà dall’applicazione prevista.

    Viti per legno: sono per lo più in zinco o acciaio inossidabile e hanno un diametro relativamente piccolo. La loro testa viti è bombata e presenta un’unica fessura. La filettatura è generalmente parziale.

    Viti per legno e truciolare (VBA): generalmente in zinco o acciaio inossidabile, sono piccole, appuntite e interamente filettate. L’impronta della testa, svasata, può essere di tipo Pozidriv (due croci) o Torx (stella a sei punte). Il loro vantaggio principale è che sono autoperforanti, cioè permettono di avvitare parti in legno senza che si vengano a formare delle crepe e senza che ci sia bisogno di praticare una preforatura.

    Viti per cartongesso: generalmente lunghe ed estremamente appuntite, sono di colore nero e presentano un corpo interamente filettato. Hanno la testa svasata con impronta a croce Phillips.

    Viti per metallo: possono essere realizzate in diversi materiali, ma l’acciaio è il più comune. Sono destinate ad essere inserite in fori già dotati di filettatura interna e sono disponibili in diverse lunghezze, con diversi tipi di testa e di impronta. Vengono usate spesso qualora la testa della vite, una volta avvitata, debba venire a trovarsi allo stesso livello della superficie della parte metallica. Sono molto robuste e resistenti alle alte temperature, al taglio e allo strappo.

    Viti per lamiera: sono particolarmente resistenti. Ne esistono tre modelli: a punta conica (per lamiere sottili), a punta arrotondata e a punta piatta (per lamiere spesse). Poiché hanno una filettatura simile a quella delle viti per il legno e per i pannelli di truciolato, è necessario prestare attenzione per evitare di confonderle. Possono avere la testa bombata, scavata o cilindrica, con impronta di tipo Pozidriv o Torx.

    Viti per calcestruzzo: sono disponibili in diversi materiali e in diverse lunghezze e possono avere teste di vario tipo e con impronte diverse. Tuttavia, si distinguono facilmente per la filettatura a passo largo. Molto resistenti, possono essere utilizzate senza tassello. È comunque consigliabile praticare un foro prima di procedere all’avvitamento.

    Viti per PVC: sono fabbricate generalmente in acciaio inossidabile e hanno una testa scavata con impronta Torx. Presentano una filettatura dal passo molto sottile e di conseguenza possono essere avvitate anche senza usare tasselli.

    Viti tirafondo: possono essere realizzate in zinco o in acciaio inossidabile e sono disponibili in diverse lunghezze. Presentano una filettatura parziale e una testa esagonale. Hanno un’alta resistenza allo strappo. L’estremità appuntita facilita la loro penetrazione nel materiale.

    Viti autoperforanti: grazie alla loro punta, simile a una punta da trapano, sono in grado di forare metalli teneri, lamiere sottili e plastica. Possono avere una testa svasata, esagonale o bombata, con impronta Phillips, Pozidriv o a esagono cavo. Le viti autoperforanti sono ampiamente utilizzate nell’edilizia e nell’industria automobilistica.

  • Quale testa di vite scegliere?

    La forma geometrica della testa è un elemento importante nella scelta delle viti.

    Prima di tutto è necessario verificare se, per l’applicazione in questione, sono necessarie viti la cui testa penetri completamente nel pezzo, in maniera, cioè, che rimanga a filo con la superficie del pezzo avvitato.

    Un altro aspetto da tenere in considerazione sono le dimensioni dei pezzi da avvitare: più questi sono grandi, maggiore sarà la sollecitazione esercitata sulle viti. Nel caso di pezzi di grandi dimensioni, di conseguenza, sarà opportuno scegliere viti che che non si allentano facilmente e che mantengono stabile il fissaggio.

    Ecco alcuni dei formati disponibili sul mercato:

    • Viti a testa esagonale: sono meno pratiche da avvitare e richiedono l’uso di una chiave a bussola esagonale.
    • Viti a testa quadrata: hanno una testa piatta e possono essere avvitate facilmente con una sola mano.
    • Viti a testa svasata: sono utilizzate principalmente per avvitare parti in legno e lastre di cartongesso. La testa entra completamente nel pezzo. Sono tra le viti più utilizzate per realizzare lavori di carpenteria.
    • Viti a testa bombata: presentano vantaggi simili alle viti a testa svasata. Hanno spesso una rondella che andrà a poggiare direttamente sulla superficie del pezzo.
    • Viti a testa cilindrica: la parte inferiore della testa è piatta e garantisce così la massima aderenza della vite alla superficie del pezzo.
  • Come scegliere il tipo di innesto delle viti?

    La forma dell’innesto, o impronta, condiziona la resistenza e la facilità di serraggio, ma anche il tipo di cacciavite che potrà essere utilizzato. A questo proposito, verificate di avere a vostra disposizione un utensile compatibile con l’innesto della vite che state cercando o procuratevene uno.

    Qui di seguito elenchiamo le impronte più comuni.

    Vite a intaglio semplice: non permette di mantenere la punta del cacciavite centrata sulla testa della vite. Il cacciavite, di conseguenza, tende a scivolare.

    Vite Phillips, o con impronta a croce Phillips: la forma a croce agisce come un meccanismo autocentrante per la punta del cacciavite, impedendone lo slittamento. Ciò rende l’avvitamento più veloce ed efficiente, sia che venga fatto a mano che con un utensile elettrico.

    Vite con impronta a croce Pozidriv: è il risultato dell’evoluzione della vite a croce. Si compone di due croci e dà maggiore stabilità al cacciavite. Per evitare di danneggiare l’utensile e/o la vite, si sconsiglia vivamente l’uso di un cacciavite a croce con le viti Pozidriv.

    Vite con impronta Pentalobe: la stella a cinque punte di questa impronta offre una stabilità ancora maggiore al cacciavite, evitando che scivoli via dalla testa della vite. Le viti pentalobe sono ampiamente utilizzate nei componenti elettronici, ad esempio computer, tablet e telefoni cellulari. L’avvitamento risulta essere più rapido ed efficace.

    Vite Torx: proprio come le viti Pozidriv, le viti Torx garantiscono una presa molto stabile al cacciavite, impedendone lo slittamento. Le superfici arrotondate che caratterizzano l’interno delle viti Torx, inoltre, riducono l’usura sia della vite che dell’utensile usato per avvitarla, prolungando così la durata di entrambi.

  • Come scegliere il materiale delle viti?

    Le viti sono prodotte in materiali diversi, a seconda dell’applicazione a cui sono destinate.

    • Viti in acciaio zincato bianco: il rivestimento a base di zinco conferisce a queste viti una discreta resistenza alla corrosione. Sono color argento. Le viti di legno, le viti per pannelli di truciolato e le viti per carrozzeria sono generalmente zincate.
    • Viti in acciaio zincato giallo, o con finitura bicromata: ricevono un doppio trattamento superficiale che le protegge dalla corrosione. Il rivestimento, tuttavia, può scomparire abbastanza rapidamente. Vengono utilizzate spesso per fissare pannelli in truciolato (VBA).
    • Viti fosfatate: molto resistenti, anche alla corrosione. Si distinguono facilmente per il loro colore nero. Le viti per le lastre di gesso sono solitamente di questo tipo.
    • Viti cromate: sono abbastanza simili alle viti in acciaio zincato bianco, sia nell’aspetto che nella resistenza.
    • Viti in ottone: non avendo subito alcun tipo di trattamento superficiale sono molto soggette alla corrosione, che si manifesta con la comparsa di verderame sulla superficie della vite. Si consiglia quindi di limitarne l’uso agli spazi interni, lontano dagli agenti atmosferici. Hanno un colore dorato e vengono utilizzate principalmente nel campo dell’arredamento.
    • Viti in acciaio inossidabile: sono molto resistenti, di colore grigio e, come indica il nome, non si ossidano. Di conseguenza, sono la soluzione ideale per avvitare oggetti che saranno esposti agli agenti atmosferici. Sono disponibili in due tipi di leghe: in acciaio inossidabile A2, che offre una buona resistenza alla corrosione in condizioni atmosferiche normali, e in acciaio inossidabile A4, resistente agli acidi e agli ambienti altamente corrosivi. Le viti VBA, le viti per lamiere e le viti per PVC sono spesso in acciaio inossidabile.
  • Perché scegliere delle viti autofilettanti?

    Grazie alle viti autofilettanti, o viti Parker, non è necessario praticare un filetto complementare, il che permette di risparmiare tempo e di ridurre i costi di montaggio. Le viti autofilettanti, inoltre, sono robuste, offrono un fissaggio solido in quanto hanno un’elevata resistenza sia allo strappo che alle vibrazioni, e possono essere utilizzate per tutti i tipi di materiali (legno, metallo, ecc.) Il loro utilizzo si estende a diversi settori e applicazioni, ma vengono usate con maggiore frequenza per il fissaggio di lamiere, profilati, nonché per assemblare carrozzerie.

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